Circular Economy

Dopo e oltre la “green economy”, al centro delle politiche ambientali si sta affermando un modello di sviluppo detto “circolare”.

 

“L’economia circolare”, secondo la definizione che ne dà la Ellen MacArthur Foundation, importante fondazione statunitense che per prima ne ha scolpito il profilo, «è un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera».

L’economia circolare è, dunque, un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun’altro. Il suo approccio si basa su tre principi: ridurre, riusare e riciclare e mira a separare la crescita economica dallo sfruttamento delle risorse naturali e degli ecosistemi utilizzando le risorse in modo più efficace.

Tra gli elementi principali vi sono sia l'impiego di materiali meno inquinanti nei processi produttivi che la capcità di reimpiegare, laddove possibile, materiali, componenti e scarti di processo. A cio si aggiunge lo sviluppo di nuovi modelli di business con il progressivo abbandono dell’originaria impostazione della vendita di un prodotto in favore di formule tese alla sua fruizione. Ossia offrire ai clienti l'accesso ai prodotti, invece che la loro proprietà. La scommessa in corso dice che ciò porterà, attraverso diversi ingredienti, ad un consumo meno dissipativo di materia contribuendo a migliorare la reputazione del marchio e la fedeltà dei clienti. Si affaccia all’orizzonte quindi anche la diffusione della cosiddetta responsabilità estesa del produttore (Extented Producer Responsabiliy - EPR), che impone a chi immette un prodotto sul mercato specifici compiti tesi a curarne la fase post-consumo.

Si apre quindi un’opportunità per imprese e organizzazioni di vario genere di sviluppare nuovi modi di generare ricchezza andando oltre le certificazioni ambientali e le analisi del ciclo di vita che sono e restano il primo alfabeto noto.

Tutto ciò ha anche bisogno di essere comunicato usando parole corrette e arrivando ai consumatori in modo leggero e leggibile.

Profile reference

Roberto Rubini

Head of Communication

Italia | Firenze

Architetto laureato in Pianificazione Territoriale presso l'Università di Firenze, libero professionista dal 1998 nel settore architettura d'interni. Con una solida conoscenza in materia di comunicazione, branding, corporate identity, marketing e advertising. Fondatore di Source , agenzia attiva...Read more

With the contribution of

Irene Ivoi

Sustainability Manager

Italia | Firenze

Laureata in industrial design, lavora dal 1992 per soggetti pubblici e privati nella ricerca e comunicazione della sostenibilità applicata a prodotti, servizi e politiche di prodotto. Ha pubblicato due libri di ecologia domestica: “Se i piatti di plastica…” ed. Centro di documentazione di Pistoia,...Read more

Our solutions

Comunicazione

  • Attività di informazione e formazione sulla economia circolare. Si possono prevedere dei talk leggeri di sniffing sul tema con esempi e inquadramento dei business circolari ed anche della formazione più specifica su come orientarsi rispetto ai propri prodotti/servizi e di conseguenza attuarla se possibile;
  • Supporto nella definizione di una vision green anche ai fini della redazione del report di sostenibilità (sulla base del D.Lgs. 254/2016 obbligatorio per alcune imprese);
  • Accompagnamento nella costruzione di una strategia di comunicazione green con definizione di una mappa degli attori principali e dei criteri utili per attuarla;
  • Sviluppo di idee di green marketing.

Consulenza

  • Valutare se all’interno della catena di valore dell’azienda esistono le condizioni per apportare modifiche verso modelli sostenibili e circolari;
  • Misurare il livello quantitativo di circolarità dell’azienda attraverso un’analisi di input e ouput di materia;
  • Misurare l’aderenza alle norme dei principali fattori di impatto ambientale (aria, acqua, suolo) e progettare un percorso di miglioramento;
  • Accompagnare l’azienda verso il perseguimento di certificazioni ambientali di prodotto e/o di processo;
  • Supply Chain Assessment: qualificazione dei fornitori e delle filiere attraverso la realizzazione di un sistema di mappature, audit, rating e monitoraggi che integra criteri ambientali e sociali in tutte le fasi della supply chain;
  • Progettare una strategia social (Corporate Social Responsibility) con focus di valutazione, supporto tecnico e strategico con approccio multidisciplinare per raggiungere gli obiettivi condivisi con gli stakeholder e il management aziendale;
  • Supporto alla rendicontazione e redazione del rapporto di sostenibilità dell’impresa anche ai fini dell’adeguamento al D.Lgs. 254/2016 sulla Dichiarazione di Informazioni Non Finanziarie e sulla Diversità e in conformità con lo standard internazionale GRI-G4;
  • Screening dei trend di “sustainability” per settori specifici o per prodotti/servizi e scouting di eco-innovazioni utili per attuare azioni di circular economy;
  • Due diligence ambientali (utili nel caso di fusioni di aziende).